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lunedì 18 dicembre 2017

Il mestiere del mare

Il mestiere del mare

"Il mestiere del mare" è il titolo del libro del mio caro amico Omero Moretti che da tanti anni si occupa di vacanze in barca a vela e Traversate oceaniche. Un libro ricco di informazioni, aneddoti e tanta esperienza di chi della sua passione ne ha fatto un mestiere. Mi sono chiesto perchè questo titolo: mestiere, e non professione o lavoro. L'etimologia della parola mestiere viene da ministero, il ministero è originariamente un ufficio, una funzione servile contrapposta al magistero che invece è la funzione del maestro tutt'altro che bassa. La professione ha una implicazione vocazionale, e certo il lavoro ha un che di generico; ma il mestiere ha tutto il sapore di un servizio non soltanto volto al guadagno personale ma di un servizio volto alla comunità. Tant'è che anche nelle professioni si deve imparare il mestiere, e quindi ci si può fidare di uno del mestiere. Mestiere una parola antica, di notevole caratura. (Fonte una parola al giorno).
Leggetelo se amate il mare.    

venerdì 6 ottobre 2017

Dove passare l'inverno con la barca

E' terminata un'altra stagione estiva. Molti gli ospiti e gli amici che hanno scelto di passare le loro vacanze a bordo del Grande Zot . Vi ringrazio tutti per aver condiviso con me la passione e la bellezza del navigare a vela su una barca classica come il Grande Zot. Quest'anno sopratutto ho avuto il piacere di avere a bordo ospiti non solo italiani ma francesi, brasiliani e spagnoli. Tutti meravigliati dalla bellezza della Sardegna e dell'Arcipelago di la Maddalena e della Corsica. Abbiamo deciso di passare l'inverno all'isola d'Elba precisamente a Porto Ferraio. Luogo incantevole e con il marina in un'ottima posizione vicino al centro storico. Il trasferimento da Cannigione all'isola d'Elba tutto a motore sempre con il vento in prua da nord est. Il Mediterraneo è cosi. All'arrivo a Porto Ferraio con grande piacere mi ormeggiano a destra dell'Aleph la gemella del Grande Zot a bordo rivedo Gionata il suo comandante.
Passeremo l'inverno facendo la normale manutenzione che una barca cosi richiede.
Alba con l'isola di Montecristo all'orizzonte

 Il Grande Zot in banchina con l'Aleph

martedì 12 settembre 2017

Passione e lavoro

Un'altra stagione estiva di charter o noleggio o vacanza in barca a vela si voglia chiamare è terminata.
Spero di aver trasmesso a qualcuno la passione del navigare a vela e del Mare. Abbiamo navigato nell'arcipelago della Maddalena e il sud della Corsica visitando isole dalla natura incontaminata. Ovviamente posti cosi belli e unici come: Caprera, Budelli, Razzoli, Santa Maria, Lavezzi, Cavallo e isola Piana ad agosto erano un po affollati, visto anche l'incremento del turismo quest'anno in Sardegna. Le nuove conoscenze a bordo del Grande Zot sono state tante e interessanti e spero di aver trasmesso loro quello che io provo quando navigo. In questo lavoro cerco di metterci tutta la mia passione e conoscenza del Mare e a volte penso ai grandi marinai come Moitessier, Dumas, Tabarly, ai loro racconti che tanto hanno contribuito alla mia passione per il navigare, ma sopratutto un piccolo passo dell'Odissea che cita cosi: Egli dunque col timone guidava destramente. Seduto: ne il sonno gli cadeva sugli occhi Guardando le Pleiadi, Boote che tardi tramonta, e l'Orsa che chiamano anche col nome di carro, che ruota in un punto e spia Orione: é la sola esclusa dai lavacri di Oceano. Gli aveva ingiunto Calipso, chiara fra le dee, di far rotta avendola a manca. Chissà dove navigava Ulisse per vedere quel cielo. Io per ora mi accontento delle mie stagioni estive e del mio navigare.http://www.vacanza-barca-vela.it/     

venerdì 5 maggio 2017

Navigare in barca a vela in Sardegna



Manca poco all'estate ma navigare in barca a vela in Sardegna a inizio stagione è un'esperienza unica. I profumi nell'aria non sono quelli dell'estate, i colori e il silenzio privilegio di pochi. Il Grande Zot dopo le manutenzioni invernale è pronto alla boa a Stintino da dove a giugno inizieremo i nostri programmi di crociere scuola e vacanza. Navigheremo lungo l'Asinara per poi fare rotta nel sud della Corsica e nell'arcipelago della Maddalena. Nuovi amici a bordo del Grande Zot e il rincontrarsi con gli altri di ritorno dalla stagione invernale nei Caraibi, amici dalla Sicilia e altri in Sardegna. Tra poco si salpa visitate i nostri programmi sarete i benvenuti a bordo.  


mercoledì 19 aprile 2017

Navigare in barca a vela ai Caraibi

Vacanze in barca a vela ai Caraibi

La stagione estiva con la nostre proposte di vacanza in barca a vela in sardegna è terminata. E' vero che possiamo continuare a navigare in inverno in Mediterraneo, ma credo che sogno di molti sia una vacanza in barca a vela nei Caraibi d'inverno. Navigare ai Caraibi significa scoprire isole lussureggianti, dai paesaggi molto diverse tra loro, le popolazioni e le tradizioni e soprattutto, significa navigare in oceano.
Normalmente nei Caraibi si naviga sottovento rispetto all’aliseo che soffia più o meno costante da est/nord-est a quelle latitudini, e le isole stesse ci riparano quindi dal vento. Ma i passaggi da un’isola all’altra, che possono essere più o meno lunghi a seconda degli itinerari scelti, sono navigazioni in aliseo vere e proprie: bellissime, con quel soffio costante che in Mediterraneo (tranne in pochi paradisi come nel nord Sardegna e il sud della Corsica) ci sogniamo.
Intorno alle punte estreme delle isole, infatti, può capitare che il vento rinforzi e che il mare si ingrossi, e non sono infrequenti i groppi: arrivano veloci portati dall’aliseo e sono rischiosi tanto in navigazione che all’ancora. Ci sono anche una serie di peculiarità dei luoghi, diciamo così, da tenere presenti: poche, pochissime luci, navigare di notte richiede una conoscenza accurata dei luoghi ed è comunque poco raccomandabile sottocosta. Le barche dei pescatori locali sono senza luci. Tutto sommato, quindi, meglio affidarsi a skipper esperti come Saverio che conosce i Caraibi e la sua barca che è attrezzata per navigare in sicurezza.
Fatte queste premesse, navigare ai Caraibi è un’esperienza che decisamente vi consigliamo di fare. A parte la bellezza di passare qualche giorno al caldo mentre da noi fa freddo e c’è la nebbia, la barca a vela è l’ideale per scoprire le isole e per scoprirne tante in un solo viaggio. Si può veleggiare tra le Grenadines, un gruppo di isole di diverse grandezze, la più piccola, Mopion di sabbia bianca con un ombrellone piantato nel mezzo situata nella parte più meridionale del Mar dei Caraibi a poche miglia da Union Island e che sembrano fatte apposta per la vela. Più a nord le Antille francesi: Mayreau, Canouan, Mustique, Bequia, Martinica. Sempre verso nord meno battute la Dominica, Guadalupa, che offrono ancora scorci poco turistici e riserve marine eccezionali per lo snorkeling come quella di Jacque Cousteau( la mandure in Guadalupa). Le nostre crociere in barca a vela nei Caraibi ci porteranno a navigare nelle Indie occidentali britanniche: Antigua, Barbuda e le Isole Vergini con: Tortola, Virgin Gorda, sono famose per le loro lunghissime spiagge bianche e rosa, e per i bagni con le tartarughe marine incontri frequenti nuotando in questo mare meraviglioso.
Isole Vergini

Virgin Gorda


domenica 9 aprile 2017

Stintino

Finalmente dopo tanti giorni di cantiere per ultimare i lavori di manutenzione al Grande Zot mi sono concesso un giorno di riposo. Così sono andato a visitare Stintino e il porto dove ormeggerò il Grande Zot e da dove partiranno le nostre prime crociere di Giugno. Non venivo a Stintino da molto tempo e con molto piacere ho notato che l'antico borgo di pescatori e maestri d'ascia ha reso più visibile al turista la sua identità. Su alcune facciate delle case troverete foto di pescatori anzi tonnaroti, del rais e delle loro storie. In questo periodo poi Stintino è bellissima silenziosa, pulita e accogliente.

Stintino la Pelosa


Tonnaroti al lavoro

sabato 25 marzo 2017

Armo aurico o bermudiano

Ho letto un articolo del grande Gian Marco Borea sulla particolarità dell'armo aurico e navigando con il Grande Zot
ne ho potuto apprezzare le caratteristiche. Sembra complesso ma è semplice.
(Continua a leggere se hai piacere) 
Schooner Yacht Grande Zot

martedì 21 marzo 2017

Sara incrocia il Grande Zot in Sardegna


di Sara Teghini


La prima volta che ho visto il Grande Zot è stato nelle Bocche di Bonifacio: navigava al lasco verso la Sardegna, tutte le vele del suo armo aurico a riva, gonfie, la sua linea slanciata che tagliava le onde - una meraviglia per gli occhi. “Omero, ma quella che barca è?” ho chiesto. E Omero ha cominciato il suo racconto… “Quello è il Grande Zot. È una barca storica”. Il racconto comincia più di 30 anni fa, quando Giancarlo Toso entrò nello studio di Carlo Sciarrelli, e gli chiese di progettare una barca.

Ma la storia del Grande Zot in realtà comincia ancora prima, negli anni delle grandi navigazioni e delle battaglie navali negli oceani di tutto il mondo tra le flotte inglesi e francesi. La velocità era la chiave di molte spedizioni, più o meno legali, e gli inglesi già dalla fine del 1600 utilizzavano delle navi a due alberi armate con vele auriche e un fiocco a prua - le golette o, nella rivisitazione americana, schooner. Erano navi veloci, manovriere, poco costose da costruire e mantenere: perfette per la consegna di ordini alle flotte, il trasporto della posta, la pesca e anche il contrabbando.

Quando la Royal Navy inglese cominciò a scorrazzare per il Mediterraneo cercando di sconfiggere Napoleone le golette cominciarono a diventare popolari anche in Italia, tanto che alla fine del 1800 pare rappresentassero la stragrande maggioranza delle piccole e medie imbarcazioni che solcavano i nostri mari.

Il Grande Zot è ispirato a queste storiche imbarcazioni, forse le uniche che soddisfacevano entrambe le richieste che Giancarlo Toso avanzò quando entrò nello studio di Sciarrelli: voleva una barca bella, e che costasse poco. E qui, se si vanno a leggere la pagine che il grande progettista dedica al Grande Zot nel suo libro “Lo Yacht”, si scopre che la motivazione dietro alla scelta di progettare una goletta vecchio stile è profondamente tecnica. Ma quando si ha a che fare con un pensiero fuori dal comune come quello di Sciarrelli, la tecnica è spesso molto vicina alla poesia…

Per costare poco la barca doveva essere costruita in ferro, affrontando le difficoltà progettuali che il peso del ferro pone - difficoltà progettuali che Sciarrelli “liquida” con un ragionamento semplice: se la barca pesa come quelle di 100 anni fa, deve avere una carena come quelle di 100 anni fa - “Se i dati con i quali si imposta la progettazione sono gli stessi degli antichi, vengono fuori le barche degli antichi. Non erano mica stupidi una volta i bravi, come non sono stupidi i bravi di adesso”. E fu così che il progetto del Grande Zot nacque come un progetto poco costoso, ma non per questo meno elaborato: scafo lungo e stretto per risparmiare sul peso e sulle attrezzature, alberi bassi e inclinati per risparmiare sul sartiame, paranchi per risparmiare sui verricelli.  

Ma il basso costo non ha avuto alcun impatto sulla bellezza del progetto, perché la filosofia di Sciarrelli non si curava tanto del costo, quanto del valore: “Nella trappola insidiosissima, che se non si hanno i soldi per una barca bella ma costosa bisogna accontentarsi di una brutta ma economica, ci si cade non per povertà, ma per volgarità”. E nonostante il Grande Zot sia stato costruito un po’ rozzamente, non ha niente di volgare: le vele allungate oltre la prua da un bompresso lunghissimo, il bordo libero basso, una velatura imponente e un fascino straordinario che resiste al tempo e alle mode.

Giancarlo Toso ha cominciato a farla lavorare, prima in Mediterraneo e poi ai Caraibi, arricchendo la storia del Grande Zot di mille aneddoti: la sua prima traversata, raccontatami da un membro dell’equipaggio che ha navigato con noi sulla Freya ai Caraibi, la sua mitica marinaia, ricordata da tutti, i complimenti di Eric Tabarly, i lavori di ammodernamento per dare al Grande Zot almeno qualche tocco di modernità - un motore e un impianto elettrico.

E la storia del Grande Zot continua oggi grazie a Saverio, il suo armatore e comandante. Certo, tutti sono innamorati della propria barca, ma per amare una barca così difficile ci vuole una passione grandissima, che a Saverio non manca: e con amore fa navigare il Grande Zot come se il tempo non fosse passato.
Grande Zot in Sardegna

domenica 19 marzo 2017

UNA CROCIERA CON TABARLY

Dal diario di bordo del Grande Zot 

Non era stato un anno gran che buono quel 1986 per il Grande Zot. Fermo all'ancora ad Anse Mitan in Martinica, attendeva i suoi ospiti. Ebbe tuttavia un ospite inaspettato: Eric Tabarly. 
(continua a leggere.......)

martedì 7 marzo 2017

Il mistero della longitudine

Potrebbe capitarvi a bordo del Grande Zot in rada, di notte in pozzetto, sotto un cielo stellato, di osservare le stelle e trovarsi a raccontare di storie antiche. Nell'antichità gli uomini navigavano a vista, non avevano ne carte ne strumenti per stabilire la rotta e la loro posizione. Navigavano affidandosi al vento al cielo stellato e alla clemenza di Nettuno. In seguito abili marinai iniziarono a misurare la latitudine, basandosi sulla lunghezza della giornate, dall'altezza del sole e della Stella Polare. Restava invece il mistero del calcolo della longitudine. Molti uomini di scienza e astronomi fin dal cinquecento, si impegnarono nel cercare di capire come risolvere questo problema, senza riuscirvi, tante che nel 1714 il Parlamento Britannico promulgò il Longitude Act: una legge con la quale stanziava un premio di parecchie migliaia di sterline per chi avesse risolto il problema. La soluzione nacque nella mente di un orologiaio autodidatta: John Harrison, che mise a punto il primo cronometro. Harrison non intascò mai il premio, ma costruì uno strumento talmente preciso da consentire il calcolo della longitudine in base a una semplice operazione: la differenza tra l'ora esatta di Londra (precisamente l'ora del meridiano di Greenwich) e quella dell'ora locale della nave, facilmente deducibile dalla lettura di una meridiana. Calcolando questa differenza ( 15 gradi per ogni ora) si calcola la longitudine, ossia la differenza del meridiano locale con quello di riferimento. In ogni caso, anche il problema della longitudine fu risolto e il Capitano Cook partì per l'esplorazione dell' Antartide con sei cronometri a bordo. L'invenzione della bussola risale al XIII secolo, come la prima carta nautica Pisana, anonima e non datata attribuita a Raimondo Bacchisio Motzo. Ma questa è un'altra storia. A bordo del S/Y Grande Zot corsi di vela 
(tratto da Piccola guida alla vita di bordo di Maria Cristina Giordano)
Il sestante 
   

lunedì 6 marzo 2017

Convivenza a bordo di una barca a vela

La convivenza a bordo di una barca a vela è uno dei motivi per cui molti decidono di non partecipare a una vacanza in barca a vela. Molto spesso avrete sentito raccontare di amicizie rovinate in barca, di discussioni su cose banali. Vorrei rassicuravi e dirvi che in tanti anni di navigazione non ho mai visto nascere problemi tra gli ospiti; la verità e che basta veramente poco perchè tutto sia in armonia. Un ruolo importante e quello del comandante e della sua esperienza, saper navigare, regolare le vele non basta, è necessario saper stare con le persone. Basterebbe un po di buon senso da parte di tutti ma quando non è possibile ecco la necessità di poche regole che deve impartire il comandante al momento dell'imbarco,(il briefing) così da non sembrare attacchi personali se detti durante la vostra vacanza in barca. Pochi consigli utili per navigare in armonia li troverete sul sito  http://www.vacanza-barca-vela.it/consigli.html frutto di 30 anni di esperienza. Mio parere molto importante a bordo il rispetto degli spazi comuni e privati, il piacere di condividere e di conoscersi nel rispetto delle differenze; e perchè nò del buon cibo. Non dimentichiamo di essere in vacanza ma non dimentichiamo di essere in mare a bordo di una barca a vela. Il mare non lo sa che siamo in vacanza e il mare diceva mio padre fa il mare. Un incontro è un arricchimento personale e per me che svolgo questa attività da anni devo riconoscere a molti ospiti e ora amici che sono la vera ricchezza del mio lavoro.
Amici a bordo del Grande Zot

mercoledì 1 marzo 2017

Lavezzi e le Diomedee la leggenda

http://www.vacanza-barca-vela.it/index.html
Il Grande Zot a Lavezzi

Vi racconterò di un giorno di fine estate nelle Bocche di Bonifacio e della misteriosa isola di Lavezzi. Stavamo aspettando una finestra meteo favorevole che forse nel pomeriggio ci avrebbe permesso di traversare le Bocche ma sopratutto che ci desse la possibilità di passare la notte all'ancora in rada a Lavezzi. L'isola formata da tafoni di granito lavorati dal vento è deserta; solo due cimiteri con simboliche tombe dei marinai del naufragio della "Semillante", una fregata francese che nel 1859 con 800 persone a bordo tra militari e marinai (la nave era in rotta per la Crimea in guerra) si schianto sugli scogli dell'isola. Si racconta di un avaria al timone, della nebbia e del forte vento di maestrale che nelle Bocche di Bonifacio fa da padrone. La traversate è veloce, il vento è calato e ci permette di dare fondo a Cala Lazzarina di fronte a una delle spiagge più belle dell'isola. Scendiamo a terra e passeggiando sulla spiaggia ci troviamo davanti al cimitero dei marinai della Semillante. Le lapidi erano circondate da fiori bianchi e gialli un luogo che suscita tristezza e bellezza. In fondo con alle spalle il mare e la Corsica una lapide in ottone del comandante ( Gabriel) con incisa una lettera commovente della madre. Torniamo bordo la sera si avvicina e in pozzetto con gli amici iniziamo a raccontare di mare, di traversate, di spiriti, di leggende. Chi ha dormito a Lavezzi si ricorderà di aver sentito le diomedee (uccelli marini) i loro garriti sono simili ai vagiti dei bambini e la leggenda racconta che in ognuna di loro c'è l'anima di un marinaio.  Passiamo la notte ascoltando i loro canti. Anche le isole Tremiti, arcipelago pugliese sono ricche di diomedee anche li si racconta di un naufragio; il naufragio di Diomede valoroso eroe dell'Iliade e dei suoi compagni. Sull'isola di San Nicola vi è una tomba di epoca Ellenica chiamata la tomba di Diomede. Dopo la sua morte, Venere, per compassione dei compagni di Diomede li trasformò in uccelli, perchè facessero da guardiani al loro re. Quella notte, tra un racconto e l'altro abbiamo scherzato e riso, ma tutti al mattino hanno raccontato d'aver avuto po di paura.
Il Grande Zot a Lavezzi

   

lunedì 27 febbraio 2017

La sentina del Grande Zot

Il Grande Zot, questa bella signora del mare quest'anno è sottoposta a diversi lavori di manutenzione ordinaria. La manutenzione ordinaria di una imbarcazione deve prevedere anche un'attenta ispezione in tutti gli angoli, anche i più nascosti, non farli per pigrizia può mettere a rischio la sicurezza in mare. Abbiamo sbullonato i tappo del serbatoio dell'acqua e quello del gasolio; ultima ispezione e pulizia nel 2007 con verniciatura del serbatoio acqua (che è in chiglia) con vernici atossiche per contenitori alimentari. Mentre per il serbatoio del gasolio un'accurata pulizia dalla morchia. Per fortuna tutto in ordine è stato sufficiente una accurata pulizia. Poi siamo passati alla sentina, che cos'è la sentina: è la parte più in basso nella barca sotto i paglioli, dove si raccolgono tutti i liquidi di scoli: infiltrazioni d'acqua, gasolio, liquami. Le parti della sentina per quanto le pulissi con detergenti erano sempre un po grasse. quindi ho pensato di dare una finitura a smalto liscia e lucida. Anche se il grande navigatore Bernard Moitessier sosteneva giustamente che una sentina unta di grasso su di una barca in ferro ti ritardava la formazione di ruggine. Il Grande Zot è quasi pronto per la stagione estiva in Sardegna.

venerdì 17 febbraio 2017

Ricetta dal Grande Zot, pesto alla trapanese

Eravamo in Sicilia nelle isole Egadi precisamente a Levanzo ( Lèvanzu in siciliano) in rada a Cala Fredda, una giornata di fine estate. Poche barche in rada ma comunque di amici marinai. Decidiamo di pranzare a bordo del Grande Zot. In Sicilia con a bordo amici Siciliani non puoi cucinare male decido quindi di preparare un pesto alla Trapanese. I miei amici tra un bicchiere di vino e l'altro mi raccontano che il pesto alla Trapanese ha origini antichissime che nasce nel porto di Trapani, quando i marinai genovesi di ritorno dai loro viaggi in  oriente, fecero conoscere il loro pesto tradizionale fatto con aglio e noci. I trapanesi riadattarono il pesto usando i loro prodotti. Anticamente veniva preparato con pomodori, mandorle e ricotta salata. Era il primo giorno di crociera e avevamo fatto da poco una ricca cambusa a Trapani e a bordo non mancavano gli ingredienti per preparare questa antica ricetta: pomodorini a grappolo (pachino), basilico, mandorle di Noto, ricotta salata e abbondante aglio di Nubia, olio e.v.o. e peperoncino. (abbondo di aglio e peperoncino come faceva il grande navigatore Bernard Moitissier). Per la preparazione ho preferito usare un mortaio con pestello in legno (il gusto ne guadagna) ma se volete per comodità potete usare un frullatore. Come pasta abbiamo usato i busiati trapanesi, ma vanno bene anche le linguine.
Mettete questi ingredienti nel mortaio e pestate il tutto sino a renderlo cremoso (Agghiata trapanisa).
250 g di pomodorini, 20 g di basilico, 50 g di mandorle senza pelle, 70 g di ricotta salata, aglio, olio e.v.o. e peperoncino q b. se volete potete sostituire i pomodori freschi con quelli secchi, fateli rinvenire in acqua tiepida lasciandoli a bagno per due ore. Abbiamo bevuto un pochino durante la preparazione e il pesto lo abbiamo gustato anche su dei crostini di pane. Sicuramente non amerete l'aglio in grandi quantità, ma se lo fate bollire per un minuto e poi lo scolate dall'acqua con questo procedimento di sbiancamento, eliminerete il solfuro di allile e vi risulterà più digeribile. Un piatto semplice e veloce adatto alla cucina in barca a vela  adatto ai vegetariani, preparato spesso a bordo del Grande Zot. 
Agghiata trapanisa 

martedì 14 febbraio 2017

Skipper professionisti

Quando prenotate una vacanza in barca a vela con lo skipper fatelo con un professionista, i vantaggi saranno evidenti a bordo. Non tutti sanno che gli skipper professionisti devono partecipare a corsi di addestramento per marittimi. Ieri ero a Ravenna presso il "Centro Forsea" per un aggiornamento dei corsi di antincendio base e avanzato, sicurezza a bordo e utilizzo dei mezzi collettivi di salvataggio. Partecipare a questi corsi può sembrare noioso ma sono necessari, l'addestramento serve per innescare automatismi nel comportamento da adottare in caso di necessità.


Addestramento  antincendio

domenica 12 febbraio 2017

Cucinare in barca

Crostini per aperitivo
Cucinare a bordo di una barca a vela non è semplice richiede un po di esperienza. Come altri skipper mi dedico alla cucina perchè credo che cucinare sia accogliere, prendersi cura dei tuoi ospiti. Non mi fa però molto piacere quando alla fine di una crociera mi fanno i complimenti per la cucina e non per l'arte marina. Molta attenzione è necessaria nell'acquisto della cambusa. Nelle settimane estive normalmente navighiamo in località di mare dove l'approvvigionamento dei prodotti freschi è più facile. Anche la conservazione dei cibi è più semplice per pochi giorni, mentre per una traversata atlantica la cambusa richiede  più esperienza.                                                                              Leggi menù di bordo   
Verdure fresche a bordo

sabato 11 febbraio 2017

Viaggiare lentamente

A volte mi pongo questa domanda: perchè viaggiamo? Per conoscere persone nuove, per vedere luoghi bellissimi, imparare una lingua o semplicemente per vedere il mondo? Qualunque sia la ragione ho notato che siamo ossessionati da quanti paesi abbiamo visitato a quante foto abbiamo scaricato su instagram. Viviamo in un mondo sempre connesso e velocemente ci siamo abituati con internet ad avere accesso a tantissime informazioni ma raramente le approfondiamo, ci siamo abituati a restare sulla superficie delle cose, tecnicamente a surfare. Lo so sembra tutto molto banale ma viaggiare lentamente, rallentare, aspettare, camminare, fermarsi, prendersi il lusso di perdere tempo, vuol dire riappropriarsi dei ritmi della natura e di se, cosi da dimenticare i ritmi frenetici del vivere di oggi. Per questo il mio modo di viaggiare è in barca a vela. E voi cosa pensate del viaggiare lentamente?
Tramonto in mare 

venerdì 10 febbraio 2017

Perchè noleggiare una barca a vela con skipper

Quali possono essere i vantaggi di avere uno skipper esperto a bordo?
C'è sempre una certa differenza fra il seguire corsi, ottenere una patente nautica o invece accumulare centinaia di miglia ed esperienze in mare a bordo di vari tipi di imbarcazioni e con qualsiasi condizione meteorologica, ed è proprio questa differenza uno dei motivi per i quali anche chi è dotato di patente nautica spesso preferisce avvalersi della collaborazione di uno skipper esperto. (continua a leggere)
Mare di poppa dal Grande Zot

Luglio 2014 Canale di Sardegna 

giovedì 9 febbraio 2017

Non si nasce marinai

Ragazzi al lavoro sul Grande Zot
A bordo del "Grande Zot"
non ci sono passeggeri anche se per una pur semplice vacanza. Tutti a bordo partecipano alle manovre. Secondo me, ovviamente, non esistono uscite in barca dove non si impara qualcosa. Ecco perchè dico non si nasce marinai si diventa con la passione e la perseveranza. Vi descrivo in breve una giornata di bordo. Si fa colazione e via! Il cielo è sgombro da nuvole, il vento è leggero il mare appena increspato.
Togliamo i tendalini e i copri vele. Salpiamo ragazzi uno ad abbisciare e uno al comando dell'ancora. Liberi! Leviamo i gerli alle vele prima la randa maestra, poi quella di trinchetto.
Forza ragazzi alle manovre delle rande in due alle drizze, uno alla gola e un'altro alla drizza del picco, timoniere al vento. Issiamo! Ghindate e date volta alle caviglie....Poi leviamo i gerli al fiocco e alla trinchetta, liberate le scotte bravi, issiamo. Il Grande Zot maestoso e semplice con la sua velatura si inclina dolcemente al vento come per un saluto, la prua fende il mare con dolcezza e a noi non resta che contemplare tanta bellezza.    

mercoledì 8 febbraio 2017

Mete e itinerari

Spargi- Arcipelago della Maddalena
Chi desidera fare una vacanza in barca a vela
prima di tutto oltre la barca da scegliere deve decidere dove vuole andare. La meta ideale e la più ambita d'estate è il Mediterraneo. Un itinerario secondo me tra i più belli è il nord Sardegna e la Corsica, dove in Vento non manca mai e le baie sono di rara bellezza. Oltre tutto è un Area Marina Protetta. Navigare in queste aree di mare richiede un impegno da parte nostra per la salvaguardia dell'ambiente. Così come le isole Egadi in Sicilia: Levanzo, Marettimo e Favignana; questo piccolo arcipelago con le sue coste selvagge, la trasparenza del suo mare ne fanno un piccolo gioiello in mezzo al Mediterraneo. Sempre in Sicilia le isole Eolie; sono sette alcune dove è possibile fare vita notturna altre selvagge e distanti dal turismo di massa. Affascinante e ricca di storia la Grecia Ionica, le Cicladi e le Sporadi; luoghi dove un tempo vi navigarono i popoli che contribuirono a fare la storia del Mediterraneo. In seguito vi descriverò alcuni itinerari invernali in località Esotiche.
Caraibi isole Vergini BVI
 

Scegliere la barca ideale per le vacanze

Grande Zot in  navigazione
La storia della navigazione a vela si perde nel tempo. Scambi commerciali, esplorazioni e oggi dopo una lunga evoluzione, la barca a vela come mezzo di svago. Se fino a qualche anno fa era una attività riservata a pochi oggi è considerata una magnifica alternativa alle solite vacanze. Navigare a vela è un modo per vivere a contatto con la natura, allontanarsi dalle spiagge affollate e godere del canto del mare e del vento. Per me la barca è un piacere fine a se stesso, ciò che conta non è arrivare ma il viaggio. Fare una vacanza in barca a vela non è come andare in un villaggio turistico o in un albergo; è faticoso, richiede pazienza e tolleranza. Varie formule di offerta per fare le vacanze in barca tecnicamente si riassumono in tre categorie: Bare boat: noleggio senza skipper e senza equipaggio, formula riservata a chi ha una certa esperienza e ovviamente con patente nautica. Crewed boat: noleggio con skipper e equipaggio

Cabin charter: il modo più semplice e economico adatto a single, coppie o famiglie poche si tratta di riservare o un posto letto (cuccetta) o una cabina. 

lunedì 6 febbraio 2017

Quando guidavano le stelle

Quando guidavano le stelle, un libro molto bello che  ho letto più volte scritto da Alessandro Vanoli.
Questo libro parla del nostro Mar Mediterraneo , parla di barche, di mare e di coste; di città antiche e di porti ormai scomparsi e soprattutto di un tempo lontano quando le stelle orientavano il cammino
(brano tratto dal libro).
Un viaggio sentimentale nel Mediterraneo    
                                         

mercoledì 25 gennaio 2017

Pensieri

Oggi non sono in cantiere ma a Firenze, è una bella giornata di sole così ne approfitto per portare il mio cagnolino alle Cascine un Parco molto bello dove a lato scorre l'Arno. Il Parco era nel 1563 la tenuta agricola di Cosimo de Medici. Hanno tagliato da poco l'erba e potato gli alberi. L'aria è ricca di profumi ma tutto mi ricorda stranamente la mia amata Sardegna sarà l'intensità di questi profumi a farmi pensare all'odore di elicriso, all'eucalipto alla macchia mediterranea al mare agli amici con cui ho navigato insieme a quelli nuovi con cui navigherò questa stagione nell'Arcipelago della Maddalena. 

martedì 24 gennaio 2017

Schooner Yacht "Grande Zot"



Il Grande Zot fotografata nelle Bocche di Bonifacio con i suoi 166 mq. di vele a riva. Spesso chi ci incontra ci chiede se è complicata da portare. Certo non è una barca di oggi con avvolgi fiocchi o verricelli elettrici, ma navigare a bordo di una goletta come il Grande Zot fa tornare indietro nel tempo si riprendono i ritmi, i gesti, le tecniche di manovra e si assapora la vita di bordo di un tempo passato. Quest'anno navigheremo in uno dei tratti di mare più belli di tutto il Mediterraneo: l'Arcipelago della Maddalena. Non si può cari amici navigare senza collaborare ogni
vacanza in barca a vela è comunque una scuola di vela e aggiungo di vita.  

Breve storia del Grande Zot

Il Grande Zot è il progetto n. 93, dalla famosa striscia dove Carlo Sciarrelli annotava tutti i suoi progetti e che
con un asterisco contrassegnava quelle secondo lui ben riuscite, lei è una di queste.
(clicca qui per continuare)

lunedì 23 gennaio 2017

Manutenzioni a bordo del Grande Zot

Tra poche settimane riprenderemo a navigare tra la Sardegna e la Corsica, stiamo ultimando i lavori di manutenzione sul Grande Zot, che come tutti gli anni si farà ammirare per la sua eleganza e bellezza. Ora siamo alle prese con gli alberi, i boma e i picchi. Dopo averli carteggiati e puliti dalla vecchia vernice pensavamo quest'anno di utilizzare delle resine 10 10 UV protection come base e 4 mani successive di Nautilus, vernice poliuretanica lucida della Cecchi. Sono graditi suggerimenti per questo tipo di lavoro, sono al coperto e in attesa di un aumento delle temperature. Intanto andiamo avanti con le manutenzioni all'interno della barca.....che non finiscono mai.

Il bagaglio per una vacanza in barca a vela

Consigli per prepararsi ad una vacanza in barca a vela. Queste mie note nascono da tanti anni di navigazione e sopratutto di charter. Per chi è alla prima esperienza di vacanza in barca gli sarà molto difficile organizzare un bagaglio adatto e sopratutto leggero. Entriamo subito nello spirito della vacanza....pensate al mare, alla libertà, alla semplicità e cosi sarà più facile organizzare il giusto bagaglio. Viaggiate leggeri. Lo chiamo bagaglio per un motivo preciso, non è una valigia. Il trolley è più comodo per le ruote ma da stivare in barca è complicato anche se le barche sono di notevoli dimensioni (limiterete lo spazio all'interno della vostra cabina) meglio una sacca morbida ne esistono con le ruote.
   Check-list della sacca: 
- Costumi da bagno due /tre
- Magliette a maniche corte e 3 bermuda
- Una maglia a maniche lunghe, un pantalone e un pile per la sera
- Una giacca a vento

- Cappellino e occhiali da sole 
- Scarpe da scogli e un paio con la suola bianca per la barca
- Due asciugamani
- Carica batterie a 12 volt 
- Medicinali se necessari
- Un vestitino leggero per scendere a terra la sera
Questo è il bagaglio per una vacanza normalmente di una o massimo due settimane in Mediterraneo.




domenica 22 gennaio 2017

Piccola guida alla vita di bordo

In una delle tante estati passate a navigare tra la Sardegna e la Corsica ho conosciuto Maria Cristina Giordano ospite a bordo del Grande Zot. Donna di Mare e scrittrice. Autrice di questo piccolo libro blue
una piccola guida alla vita di bordo ricca di suggerimenti e piccoli trucchi indispensabili per fare di una esperienza di Mare un'avventura indimenticabile. Lo consiglio a chi si avvicina alle vacanze in barca a vela per la prima volta.

Lo skipper del Grande Zot

Non è facile raccontarsi mi chiamo Saverio e sono il fortunato skipper del Grande Zot (clicca qui per continuare a leggere)




sabato 21 gennaio 2017

Sogni di mare e libertà


Salve,

Sono Bobby, un amico di Saverio.
Sono anni che penso ad una vacanza in barca a vela, ma la vita ci fa fare una strada ben diversa di quella che sogniamo.

Ho conosciuto Skipper Saverio diversi anni fa, aiutandolo con il suo sito vecchio e poi realizzando il sito nuovo.
Leggendo le sue parole e i suoi racconti dei viaggi in giro per le isole mi è venuta voglia di fare un bel viaggio in barca anche Io.

Le foto delle isole, la conoscenza delle culture diverse del mondo, la pace del mare e il contatto con la natura mi ha convinto che primo o poi lo farò.
Ora i miei bimbi sono abbastanza grandi per poterlo fare, almeno qui vicino nel mediterraneo, e sono convinto che sarà un'esperienza unica che mi rimarrà per sempre assieme alla mia famiglia.

In vacanza
Saverio ispira fiducia, e mi sento sicuro con lui.  Sopratutto ho voglia di vivere un momento di "stacco" dalla terra ferma, e conoscere la realtà del mondo che ci circonda.

Anni fa ho fatto una settimana in barca in Thailandia e ho capito che il mare offre pace e comanda rispetto.  Stare in barca assieme alle persone che vogliamo bene è un'esperienza particolare che a volte ci mette alla prova, ma la ricompensa è unica.

Non smetterò di sognare, e cercherò di trasformare i sogni in realtà.
La vita è corta e bisogna cercare di viverla al massimo.
Ringrazio Saverio per la sua disponibilità...

Il blog delle crociere del Grande Zot

Nasce il Blog dello S/Y Grande Zot ci occupiamo di vacanze in barca a vela  viaggiando con noi se lo desiderate potrete apprendere l'arte del a navigare a vela. Le nostre crociere si svolgono a bordo del Grande Zot uno Schooner di 21 mt. fuori tutto, progetto di Giancarlo Sciarrelli